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Udine

Udine

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Nota disambigua.svg Disambiguazione – “Udinese” rimanda qui. Se stai cercando la società calcistica locale, vedi Udinese Calcio.
Udine
comune
Udine – Stemma Udine – Bandiera
Udine – Veduta

In senso orario: piazza Libertà con la loggia di San Giovanni ed il castello, l’angelo del castello, il duomo, piazza Matteotti, la loggia del Lionello, via Mercatovecchio

Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Friuli-Venezia-Giulia-Stemma.svg Friuli-Venezia Giulia
Provincia Non presente
Amministrazione
Sindaco Pietro Fontanini (Lega Nord) dal 14-5-2018
Territorio
Coordinate 46°04′N 13°14′ECoordinate46°04′N 13°14′E (Mappa)
Altitudine 113 m s.l.m.
Superficie 57,17 km²
Abitanti 99 051[1] (31-12-2019)
Densità 1 732,57 ab./km²
Frazioni Godia, Beivars, San Bernardo, San Gottardo, Laipacco, Baldasseria, Baldasseria Bassa, Cussignacco, Gervasutta, Cormor Alto, Cormor Basso, Rizzi
Comuni confinanti CampoformidoPagnaccoPasian di PratoPavia di UdinePovolettoPozzuolo del FriuliPradamanoReana del RojaleRemanzaccoTavagnacco
Altre informazioni
Lingue italianofriulanoveneto udinese
Cod. postale 33100
Prefisso 0432
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 030129
Cod. catastale L483
Targa UD
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Cl. climatica zona E, 2 323 GG[2]
Nome abitanti udinesi
Patrono santi Ermacora e Fortunato
Giorno festivo 12 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Udine
Udine
Udine – Mappa

Posizione del comune di Udine nell’ex omonima provincia

Sito istituzionale

Udine (AFI/ˈudine/[3]Udin in friulano[4]Weiden in tedescoVidem in sloveno e serbocroatoUtinum in latino medioevale, forse Vedinum in latino classico[5]) è un comune italiano di 99 051 abitanti[1] del Friuli-Venezia Giulia, considerata la capitale storica del Friuli[6]: già capoluogo dell’omonima provincia, in base alla legge regionale 26/2014 “Riordino del sistema Regione – Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia” Udine è sede della UTI del “Friuli Centrale” di cui fa parte con i comuni di CampoformidoMartignaccoPagnaccoPasian di PratoPavia di UdinePozzuolo del FriuliPradamanoReana del RojaleTavagnacco e Tricesimo, con una popolazione totale di 172 259 abitanti[7].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città è situata al centro della regione storica friulana. Dista, in linea d’aria, poco più di 20 km dalla Slovenia, e circa 54 km dall’Austria. Ciò la pone in una posizione strategica, presso l’intersezione delle direttrici europee est-ovest (Corridoio V o Mediterraneo) e nord-sud (Via Iulia Augusta, ora riconosciuta dall’Unione europea come parte del Corridoio Baltico-Adriatico[8]), sulla via che porta verso l’Austria e verso l’est europeo.

Sorge nell’alta pianura, intorno ad un colle isolato (secondo la leggenda edificato da Attila per ammirare l’incendio che lui stesso provocò alla città di Aquileia, ma in realtà è formato da rocce conglomeratiche antiche più di 100.000 anni), in cima al quale è situato il castello, a pochi chilometri dalla fascia collinare, ed è costeggiata dal torrente Cormor a ovest e dal torrente Torre ad est.

Vedute dal Castello
(1/6)

Vista panoramica dal castello della città di Udine verso l’orizzonte nord occidentale, nord e nord orientale del Friuli

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Udine è prevalentemente continentale temperato, con temperature abbastanza elevate d’estate e relativamente rigide d’inverno, ma con minor continentalità rispetto alle città della pianura Padana centrale e occidentale. L’inverno è la stagione meno piovosa, mentre d’estate sono frequenti i fenomeni temporaleschi, anche accompagnati da forti grandinate. Nel complesso risulta essere uno dei capoluoghi di provincia più piovosi d’Italia.[9] Udine è comunque una delle zone meno nevose delle pianure settentrionali, con circa 10 cm di precipitazioni nevose annuali. La decrescita rispetto ai primi decenni del secolo scorso tuttavia è minore rispetto a molte città del Nord-Ovest italiano (13 cm la media a Udine nel 1910Torino invece ha perso ben 28 cm di nevosità, passando da 55 a 27). Dopo il decennio 1991–2000, con una bassissima media nevosa (4 cm), il decennio attuale mostra un discreto aumento (media di 12 cm), grazie alle abbondanti nevicate del 2005 e 2010. Le nevicate più abbondanti dal gennaio 1985 (30 cm di accumulo) furono:

  • gennaio 1987 (40 cm)
  • 31 dicembre 1996 (10 cm)
  • 21 febbraio 2005 (8 cm)
  • 3 marzo 2005 (15 cm)
  • 29 dicembre 2005 (20-25 cm)
  • 17 dicembre 2010 (10-15 cm).

Spesso sono differenti gli accumuli da nord a sud della città: verso nord infatti c’è meno disturbo eolico e spesso maggior esposizione alle correnti di SW, vere fautrici delle rare nevicate udinesi. La classica configurazione da neve per Udine è la formazione di un minimo depressionario nel golfo ligure e la sua traslazione verso il golfo di Venezia, con la formazione contemporanea di un minimo ad occhiale. Eccezione alla regole fu il gennaio ’85, dove resistette ai venti di scirocco (non troppo forti però) un cuscino freddo formatosi con le straordinarie temperature dei giorni passati (record di freddo con -14,8 °C).

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media (°C) 7 9 13 17 22 25 28 28 24 19 13 8 17,7
Temperatura minima media (°C) -1 1 3 7 11 15 17 17 13 9 4 0 8,2
Piogge (mm) 89 72 103 119 126 136 79 90 99 124 107 104 1248
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Udine CentroStazione meteorologica di Udine Campoformido e Stazione meteorologica di Udine Rivolto.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Toponimo preromano, G. Frau ipotizza una formazione dalla radice *oudh- / *udh- ʿmammellaʾ → ʿcolleʾ, seguita da un suffisso «non del tutto chiaro». Attestazioni: Udene (983), Utinum (latinizzazione da Ud-; attorno al 1000) altri studiosi fanno derivare il nome dal culto per le ninfe undine che venivano venerate in questo luogo in epoca preromana e romana. Un’altra possibile etimologia è la derivazione dal longobardo *Wotan, ovvero un altro nome del Dio Odino [senza fonte], Padre degli Dèi. Infatti, i Longobardi, una popolazione di origine germanica, attorno al VI secolo si insediarono proprio in questa zona. Non a caso Cividale del Friuli era un importante centro di questa popolazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Udine.

Capitale della regione storica del Friuli, è abitata sin dal neolitico[10], epoca alla quale risalgono i resti di un antico Castelliere che si sviluppava attorno al colle del castello circa 3500 anni fa[11]. Nonostante recenti ritrovamenti archeologici risalenti al I secolo a.C. testimonino la sua esistenza anche in epoca romana[12], la città di Udine accrebbe la sua importanza grazie al declino di Aquileia prima e Cividale poi.

Citata in occasione della donazione del castello cittadino da parte dell’Imperatore Ottone II nel 983 con il nome di Udene, dal 1222 divenne una delle residenze dei Patriarchi di Aquileia, grazie al Patriarca Bertoldo di Andechs che si trasferì da Cividale a Udine in seguito ad un terremoto che lesionò la sua residenza (25 dicembre). Per la sua centralità fu sempre più preferita dai Patriarchi, che vi fecero in seguito erigere il palazzo patriarcale. Nel XIV secolo Udine divenne la città più importante della regione per il commercio e i traffici a scapito di Aquileia e Cividale del Friuli. Il 7 giugno 1420, in seguito alla guerra tra Venezia e il Patriarcato di Aquileia, la città venne conquistata dalle truppe veneziane, segnando la caduta e la fine del potere temporale dei Patriarchi. Famiglia nobile friulana di riferimento per conto della serenissima in città quella dei Savorgnan il cui stemma di famiglia diventa, di fatto, quello della città.

La guerra civile del 1511[modifica | modifica wikitesto]

Pianta prospettica del 1652 attribuita a Joseph Heintz il Giovane, è conservata presso i civici musei del Castello

La città di Udine fu interessata, a partire dal 27 febbraio 1511, da una guerra civile passata alla storia con il nome di crudel zoiba grassa che si rivelò sanguinosa e che si estese presto a tutto il Friuli. Ad aggravare le condizioni della popolazione fu, nei giorni immediatamente successivi, un violento terremoto in seguito al quale si svilupparono numerosi incendi ed il crollo del castello cittadino. Buona ultima, giunse poi la peste a far sì che la situazione peggiorasse ulteriormente.[13] Legato alla Zoiba Grassa è l’origine friulana di Romeo e Giulietta, due giovani, Lucina e Luigi, appartenenti alle famiglie rivali dei Savorgnan e dei Da Porto.[14]

Dal dominio veneziano alla prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Tina Modotti, attrice, fotografa e rivoluzionaria, nel film del 1920 Pelle di tigre

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia.

Sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797, Udine divenne la quinta città della Repubblica per importanza e popolazione e lo fu sino alla fine del XVIII secolo[15]. Con la Caduta della Repubblica di Venezia, Udine diventa francese per via delle campagne napoleoniche. In seguito alla Restaurazione Udine vide il passaggio al Regno Lombardo-Veneto, stato posto sotto la sovranità dell’allora Impero austriaco.

Nel 1848 durante la Prima Guerra d’Indipendenza, la città insorse contro gli austriaci insieme con il resto del Friuli. Venne creato un Governo Provvisorio a Palmanova sotto la guida del generale Carlo Zucchi. L’esercito asburgico prese Palmanova, incendiò molti paesi vicini, e infine bombardò Udine, che capitolò. Queste vicende vennero appassionatamente raccontate dalla scrittrice Caterina Percoto, testimone oculare dei fatti. Nel 1866, ci fu l’annessione al Regno d’Italia.

Dalla prima guerra mondiale alla fine del Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Perusini, neuropsichiatra, scopritore insieme ad Alois Alzheimer della malattia di Alzheimer

Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell’alto Comando supremo militare italiano, tanto da ricevere l’appellativo di “capitale della guerra“. Dal 17 agosto 1915 era sede anche del II Gruppo (poi 2º Gruppo volo). L’ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo, a pochi chilometri dal comando militare delle operazioni di guerra, era stato trasformato nel 1916 in un ospedale militare. I malati di mente vennero trasferiti in altri ospedali italiani ma l’ospedale ospitava comunque un migliaio di degenti, in parte militari.

Proprio nei pressi dell’ospedale si costituì un deposito di munizioni. Il 27 agosto del 1917 alle ore 11.00 il deposito di munizioni esplose, causando un disastro del quale non venne mai riconosciuto il numero esatto delle vittime civili e militari e che causò la completa distruzione delle abitazioni di una vastissima zona, della chiesa di Sant’Osvaldo e dell’asilo di Sant’Osvaldo. Il disastro, causato probabilmente dalla sottovalutazione del pericolo di stoccaggio di munizioni e gas da parte dei militari italiani, passò sotto censura da parte delle autorità militari, peraltro in quei mesi presenti in città per dirigere la guerra, e viene ricordato dalla popolazione udinese con il nome di “scoppio di Sant’Osvaldo” o “la Polveriera di Sant’Osvaldo”.[16] Meno di due mesi dopo seguì la Disfatta di Caporetto, il 24 ottobre 1917.

Nel primo dopoguerra la città divenne capoluogo della Provincia del Friuli, che comprendeva l’allora provincia di Gorizia (fino al 1927), e le attuali province di Pordenone (fino al 1968) e Udine. Dopo l’8 settembre 1943 venne posta sotto la diretta amministrazione militare del III Reich nell’ambito del Zona d’operazioni del Litorale adriatico che cessò con la fine dell’occupazione tedesca nell’aprile 1945. Il 6 maggio 1976 la città venne colpita dal disastroso terremoto del Friuli. Sebbene a Udine il numero delle vittime non fu elevato, il Comune e la cittadinanza contribuirono in modo sostanziale alla ricostruzione, organizzando gli aiuti alla popolazione colpita. In seguito al disastroso terremoto, venne nominato dal Governo italiano commissario per la Protezione civile Giuseppe Zamberletti. Proprio in quella occasione nacque una moderna e organizzata Protezione civile italiana.

Gli anni di piombo colpirono anche la città. Nel 1978 ne fu vittima il maresciallo Antonio Santoro.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del Comune

Lo stemma del Comune di Udine è uno scudo bianconero sormontato da una corona ducale, che peraltro riprende lo stemma della Famiglia Savorgnan. Sulla corona ducale è posto un cavallo nascente. Lo scudo è circondato da un ramo di alloro e di quercia , legati da un nastro tricolore al quale è appuntata la medaglia d’oro al valor militare.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

La città è stata decorata con la croce al merito di guerra (1915-1918) [senza fonte]

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria Croce al merito di guerra

Udine è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, concessa alla città per l’intero Friuli:

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al valor militare
«Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il popolo Friulano, dopo l’8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l’oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio delle barbarie tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l’indomito valore delle genti Friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell’insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita ed a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguiti sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo, alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell’amore per l’Italia e per la libertà. Settembre 1943 – maggio 1945»
— 4 giugno 1947[17]
Titolo di città - nastrino per uniforme ordinaria Titolo di città
«Città Regia»
— Patente Imperial Regia, 24 aprile 1815

Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

Le ricorrenze principali della città di Udine:

Monumenti e luoghi d’interesse[modifica | modifica wikitesto]

Vista di Via Mercatovecchio, nel cuore della città

La città di Udine conserva, dal punto di vista urbanistico, la tipica impronta delle città medievali. La città si è sviluppata intorno al colle del castello, al centro, espandendosi a partire dal X secolo (si contarono ben cinque cerchie murarie successive, fino al XV secolo, con relative porte e portoni).

Tra i monumenti più famosi: il Castello sito su di un colle che domina la città, il Duomo, la Loggia del Lionello, il Palazzo Arcivescovile con gli affreschi del Tiepolo, la piazza Libertà in stile veneziano e piazza Matteotti, che rappresenta il cuore cittadino assieme a via Mercatovecchio. Per quanto riguarda le opere moderne, da segnalare il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, inaugurato nel 1997, il progetto porta la firma dell’ingegner Giuliano Parmegiani e dell’architetto Lorenzo Giacomuzzi Moore.

Loggia del Lionello
(1/8)

La Loggia del Lionello

Architetture di piazza Libertà e del castello[modifica | modifica wikitesto]

  • Loggia del Lionello
    Costruita a fasce alterne di pietre bianche e rosa è affacciata sulla centrale piazza Libertà (in precedenza chiamata Contarena e “Vittorio Emanuele II”). È una loggia pubblica in stile gotico veneziano, i cui lavori iniziarono nel 1448 a opera di Bartolomeo delle Cisterne su disegno dell’orafo Nicolò Lionello e terminarono nel 1457. Nei secoli a seguire subì varie modifiche e, a seguito del rovinoso incendio che la distrusse nel 1876, fu restaurata da Andrea Scala che tenne fede ai disegni originali. Gran parte delle opere che erano presenti all’interno sono ora conservate nel museo della città. Fra queste ricordiamo il ciclo di tele della Serenissima Repubblica di Venezia e la Madonna con bambino di Giovanni Antonio de’ Sacchis, datata 1516.
  • Loggia e tempietto di San Giovanni
    Di fronte alla loggia del Lionello si trovano la loggia ed il tempietto di San Giovanni, erette nel 1533 dall’architetto lombardo Bernardino da Morcote. La loro realizzazione comportò numerosi problemi, sia sul piano urbanistico che pratico. L’opera che ne risultò ha un vago sapore brunelleschiano. La chiesa, anticamente dedicata a san Giovanni, ora è adibita a tempietto ai Caduti. Sempre di fronte alla loggia del Lionello, si ergono le statue di Ercole e Caco, attribuite ad Angelo de Putti.
Loggia di San Giovanni e Torre
(1/8)

La loggia di San Giovanni con la torre dell’Orologio

  • Torre dell’Orologio
    Inglobata nella loggia di San Giovanni, la torre fu costruita nel 1527 su disegno di Giovanni da Udine che si ispirò alla torre veneziana di piazza San Marco. Alla sua sommità sorgono i due mori che battono le ore su una campana, le attuali sculture in rame risalgono al 1852 ed hanno sostituito quelle originali in legno.
  • Arco Bollani e chiesa di Santa Maria in Castello
    Da piazza Libertà si prosegue lungo la salita del Castello, dove poi si attraversa l’arco Bollani, del 1556, progettato da Andrea Palladio e sormontato dal leone di San Marco. Si percorre quindi la loggia del Lippomano, datata 1487. Si giunge così alla chiesa di Santa Maria di Castello, la più antica della città. Alla chiesa di Santa Maria è addossata la “casa della Confraternita”, edificio medievale restaurato nel 1930. Accanto sorge l'”arco Grimani” eretto nel 1522 in onore del doge omonimo, originariamente situato in via Portanuova e qui ricomposto nel 1902, attraverso l’arco si giunge al piazzale del castello.
  • Il castello
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Udine.

La facciata posteriore del castello e il piazzale

L’imponente costruzione domina il colle e l’intera città di Udine. Da tempo immemorabile, era presente sul colle un sito fortificato testimoniato dai resti neolitici e romani ritrovati sul colle del castello. Dopo numerosi rimaneggiamenti quest’ultimo fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1511. Il 2 ottobre 1517 fu dato avvio alla ricostruzione, che tuttavia si protrasse a lungo nel tempo, per mancanza di fondi, vastità e complessità dei lavori. Questi vennero inizialmente affidati a Giovanni Fontana, che però lasciò la città rinunciando all’incarico nel 1519.

La casa della Contadinanza

L’aspetto romano-cinquecentesco dell’edificio, che lo rende più simile ad una residenza signorile che ad un’infrastruttura militare, è dovuto all’intervento di Giovanni da Udine, che, a partire dal 1547, riprese e portò a termine il cantiere. Altre modifiche interne furono apportate nei secoli successivi per poterlo adibire agli usi più vari: carcere, caserma, sede municipale ecc. Il castello ospita il salone del Parlamento della Patria del Friuli risalente al XII secolo è uno dei più antichi d’Europa.

  • Casa della Contadinanza
    Sullo spiazzo erboso alla sommità del colle del castello, sorge la casa della Contadinanza in cui risiedevano i rappresentanti dei contadini friulani, terzo corpo politico della Patria del Friuli. Quella attuale è la copia qui ricomposta nel 1931 di un edificio risalente al XVI secolo che si trovava tra via Vittorio Veneto e via Rauscedo. L’edificio ha in seguito ospitato l’armeria del castello e nei tempi più recenti è stato adibito a locale per la degustazione di prodotti tipici friulani.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Udine è sede arcivescovile.

La facciata della cattedrale

Edificata a partire dal 1236 per volere del patriarca Bertoldo di Andechs-Merania. La costruzione venne ultimata in un centinaio di anni. A fianco del Duomo si trova il campanile con il battistero, sede di un piccolo Museo del Duomo.

Particolare della facciata della chiesa di Sant’Antonio Abate con stemma della famiglia Dolfin

In origine era un edificio in stile gotico risalente al XIV secolo, venne eretta per volere del patriarca Nicolò di Lussemburgo, e poi trasformata nel 1733 con la facciata ad opera di Giorgio Massari, si trova nei pressi di piazza Patriarcato. Oggi sconsacrata, è utilizzata come auditorium ed ospita mostre ed esposizioni.
Al suo interno si trovano le tombe degli ultimi quattro Patriarchi di AquileiaFrancesco BarbaroErmolao BarbaroDaniele Dolfin e Dionisio Dolfin.

La facciata neoclassica della chiesa del Redentore

  • Chiesa del Redentore
    Risale al 1733; la facciata, in stile neoclassico, è stata realizzata un secolo dopo dall’architetto friulano Giovanni Battista Bassi; si trova in via Mantica.
  • Chiesa di San Cristoforo, oggi sede della Missione Romena Unita a Roma “San Cristoforo” (dal 2002/2003)
    Qui si può ammirare il bel portale in puro stile rinascimentale scolpito nel 1518 dallo scultore lombardo Bernardino da Bissone.
  • Chiesa di San Francesco
    La chiesa fu consacrata nel 1266 e con l’attiguo convento costituisce l’inizio della penetrazione dell’ordine dei frati francescani nel Patriarcato di Aquileia. I frati furono introdotti dal patriarca Bertoldo di Andechs-Merania, amico personale di san Francesco d’Assisi. È ritenuta una delle chiese più belle della città per la sua pura e semplice linea francescana. All’interno, formato da un’unica navata che termina con tre absidi, sono visibili affreschi trecenteschi, molto deperiti; rappresentano i più antichi esempi di pittura in città. Attualmente la chiesa (oggi sconsacrata) è utilizzata per mostre temporanee, mentre il convento è la sede del Tribunale.
  • Chiesa di San Giacomo
    Eretta nel 1378 per volere della “Confraternita dei pellicciai”, inizialmente come cappella poi ingrandita, è situata nell’antica “piazza delle Erbe”, oggi piazza Matteotti, ma più conosciuta come piazza San Giacomo. La facciata attuale risale al 1525 ad opera di Bernardino da Morcote, mentre la cappella laterale fu aggiunta dopo il 1650. Accanto sorge la “Cappella delle anime” realizzata nel 1744 con all’interno una tela di Michelangelo Grigoletti.
  • Chiesa di San Giorgio
    Fu eretta a partire dal 1760, aperta al culto nel 1780 e terminata solo nel 1831 in borgo Grazzano. All’interno una pala del 1529 raffigurante San Giorgio che uccide il drago, opera di Sebastiano Florigerio.

La chiesa di San Pietro Martire

  • Chiesa di San Pietro Martire
    Si trova in via Valvason, faceva parte dell’antico convento duecentesco dei domenicani, fu consacrata nel 1285, l’attuale edificio risale al XIX secolo; Della costruzione primitiva conserva solo il portale lombardesco ed il campanile. L’interno è formato da una sola aula senza navate e a suo tempo era decorato con numerosi dipinti. La chiesa fu saccheggiata nel 1797 dalle truppe francesi, che vi si insediarono per un certo periodo. Sono conservate le tombe di nobili personaggi, un dipinto di Pomponio Amalteo raffigurante il Martirio di san Pietro ed alcuni altorilievi di Giuseppe Torretti, inoltre vi sono affreschi di Andrea Urbani.
  • Chiesa del Santo Spirito
    L’edificio originario, situato in via Crispi, risale al 1395, fu poi ricostruito su progetto di Giorgio Massari nel XVIII secolo. Ha pianta ottagonale e conserva due tele del pittore settecentesco Francesco Zugno.
  • Chiesa di San Valentino
    Risalente al 1574 si trova in via Pracchiuso, uno degli antichi borghi della città, qui si svolge annualmente la festa dedicata al Santo.
  • Chiesa della Santa Maria della Misericordia nell’ospedale civile
    Edificata nel 1959 su progetto di Giacomo Della Mea, all’interno presenta mosaici di Fred Pittino, bronzi di Giulio e Max Piccini e nel pronao graffiti di Ernesto Mitri.
  • Chiesa di Santa Chiara
    Si trova presso l’Educandato Uccellis, risalente al XVII secolo, all’interno presenta affreschi di Giulio Quaglio.
  • Tempio ossario dei Caduti d’Italia
    Realizzato tra il 1925 ed il 1936 per volere di mons. Cossettini su progetto di Provino Valle, con la sua mole domina l’antistante piazzale XXVI Luglio 1866, all’interno sono conservate, secondo la tradizione, 25.000 salme di caduti durante la prima guerra mondiale. In realtà le salme sono 21.874.
  • Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Paderno
  • Chies di San Marco Evangelista a Chiavris
  • Cappella Manin
    Edificio settecentesco del 1733 a pianta esagonale in stile barocco commissionato a Domenico Rossi dal conte Lodovico Alvise Manin, padre del futuro doge Ludovico Manin. Al suo interno sull’altare si può ammirare una Madonna con Gesù bambino, opera di Giuseppe Torretti. Sempre opera sua sono gli altorilievi presenti alle pareti: Nascita della VergineVisitazionePresentazione di Gesù al tempio e Presentazione di Maria bambina al tempio.
  • Cappella di Santa Maria del Monte
    Annessa al palazzo del Monte di Pietà ospita opere di Giulio Quaglio.

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo del Monte di Pietà in via Mercatovecchio

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi e architetture del centro storico di Udine.

Palazzo D’Aronco, sede municipale

Giovanni da Udine, pittore e architetto rinascimentale

  • Palazzo del Comune
    Tipico esempio d’architettura in stile Liberty del XX secolo è il palazzo del Comune o D’Aronco dal nome dell’architetto friulano Raimondo D’Aronco che lo progettò. Fu costruito a partire dal 1911 sul luogo di un precedente edificio del Cinquecento, fu ultimato nel 1932.
  • Palazzo Valvason-Morpurgo
    Situato in via Savorgnana, in stile neoclassico risale al XVIII secolo e nel 1969 è stato donato al Comune di Udine, è dotato di un giardino con annessa loggetta. Dopo il restauro, ospita le “Gallerie del Progetto” che espongono gli archivi di architettura e design di proprietà dei Civici Musei; inoltre, è sede dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura e di un punto d’informazioni turistiche.
  • Casa Cavazzini
    Storico palazzo, situato tra le vie Cavour e Savorgnana, di fronte alla sede municipale nel pieno centro storico. Oggetto di un lungo restauro, completato nel 2011, su progetto originario di Gae Aulenti, è ora sede del Museo di arte moderna e contemporanea. Il complesso è costituito dal cinquecentesco palazzo Savorgnan della bandiera e dalla contigua casa Cavazzini (donata al Comune dalla famiglia del commerciante e filantropo udinese Dante Cavazzini). I restauri hanno portato alla luce ritrovamenti archeologici visibili al piano terra attraverso il pavimento in vetro: una vasca-cisterna veneziana del XVI secolo e un deposito di vasellame protostorico databile alla prima metà del ferro (seconda metà dell’VIII secolo a.C.), che costituisce il ritrovamento più antico documentato nel sito. Nell’appartamento Cavazzini sono presenti inoltre affreschi di Afro BasaldellaMirko Basaldella e Corrado Cagli; al primo piano del palazzo Savorgnan della Bandiera sono invece presenti degli affreschi assegnabili alla seconda metà del Trecento, testimonianze pittoriche di soggetto profano e di notevole importanza per lo studio della pittura gotica in area friulana. In una delle due sale dove sono stati ritrovati gli affreschi si sono conservate tracce di una decorazione raffigurante un tendaggio retto da giovinette e giovani a mezza figura secondo schemi ispirati all’iconografia di composizioni sacre. A giudicare dalla decorazione l’ambiente fu forse adibito ad alcova: i giovani infatti sorreggono il tendaggio come a proteggere l’intimità della stanza. Appartenente ad epoca successiva, invece, dovrebbe essere la decorazione della sala adiacente, con le pareti occupate interamente da comparti geometrici e da formelle quadrangolari a finto marmo con figure mostruose e fantastiche derivate dalle tradizioni del bestiario medioevale.
  • Palazzo Chizzola Mantica
  • Villa Veritti, progettata da Carlo Scarpa.
  • Casa di Giovanni da Udine
  • Casa natale di Tina Modotti, Via Pracchiuso 89

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Questi sono i principali edifici cittadini che ospitano manifestazioni teatrali e di spettacolo (per quanto riguarda gli enti e le associazioni teatrali si veda la sezione Cultura/Teatro):

  • Teatro Nuovo Giovanni da Udine
  • teatro comunale Palamostre
  • teatro San Giorgio
  • auditorium Menossi di Sant’Osvaldo
  • auditorium A. Zanon
  • auditorium Tomadini

Altre architetture[modifica | modifica wikitesto]

Essendo Udine una ex città industriale oggi convertita al terziario, sono presenti numerosi siti di archeologia industriale, su tutti il sito delle acciaierie SAFAU nella parte sud della città e lo stabilimento dismesso Dormisch – Birra Peroni. Altri importanti siti come quelli delle acciaierie Bertoli nella parte nord della città e lo stabilimento della Birra Moretti a poca distanza dal centro storico sono stati demoliti per la realizzazione di lottizzazioni residenziali, direzionali e commerciali.

Fontane[modifica | modifica wikitesto]

Le principali fontane di Udine:

  • fontana del bergamasco Giovanni Carrara in piazza Libertà
  • fontana di piazza Matteotti
  • fontana del monumento alla Resistenza disegnato da Gino Valle

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio di piazza Matteotti, meglio conosciuta come piazza San Giacomo oppure piazza delle Erbe, con la chiesa di San Giacomo

  • Piazza Duomo
  • Piazza Garibaldi, anticamente e fino al 1866 era chiamata piazza dei Barnabiti o Antonini.
  • Piazza Libertà
  • Piazza Matteotti, chiamata in epoca medievale del mercato nuovo, in seguito detta piazza San Giacomo dopo la costruzione dell’omonima chiesa nel 1399 nome che popolarmente mantiene tutt’oggi.
  • Piazza I Maggio, detta anche giardin grande, nel 1866 fu chiamata piazza d’armi e nel 1900 fu intitolata, anche se non ufficialmente, a Umberto I in seguito alla sua morte[18]. La data dell’intitolazione odierna fa riferimento all’anno 1945, in cui Udine fu liberata dall’occupazione nazista con l’arrivo in città delle truppe alleate.
  • Piazza Venerio, anticamente detta piazza della ghiacciaia e poi plazze dai lens ovvero piazza delle legna che ivi venivano smerciate. L’attuale piazza era occupata dal palazzo della famiglia nobile dei Savorgnan che nel 1549, su ordine dei veneziani, fu fatto radere al suolo in seguito alla condanna per omicidio di Girolamo Savorgnan, fu quindi popolarmente soprannominata la piazza della rovina.
  • Piazza XX Settembre, detta anche piazza dei grani, in precedenza, era occupata da alcuni edifici della famiglia dei della Torre poi fatti demolire nel 1717 dal governo della Repubblica di Venezia, fu detta quindi piazza dei Torriani, nel 1868 fu acquisita dal comune. Dal 2011 è sede del mercato trasferitosi da piazza Matteotti.[19]
  • Piazzale Cella
  • Piazzale Chiavris
  • Piazzale Gabriele D’Annunzio
  • Piazzale Paolo Diacono
  • Piazzale Guglielmo Oberdan
  • Piazzale Osoppo
  • Piazzale XXVI Luglio 1866, la data fa riferimento all’arrivo in città delle truppe italiane e alla fine del dominio austriaco.

Le mura[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Udine.

Nella città di Udine restano tracce o notizie di cinque cerchia di mura di cinta del centro urbano, costruite nell’arco di quasi cinquecento anni (tra l’XI e il XV secolo). Ancor più antico fu il terrapieno del castelliere, risalente all’età del bronzo.

Le rogge[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Rogge della città di Udine.

Roggia a Udine

Delle sei rogge che l’attraversano nel Medioevo, sono sopravvissute la roggia di Udine e la roggia di Palma. Forse di origine romana, sono documentate (per la concessione d’uso ai mulini) al 1217 per la roggia di Udine, e al 1171 per quella di Palma. Proprio lo studio dei salti delle rogge cittadine permisero ad Arturo Malignani di divenire un pioniere nello studio delle centrali idroelettriche.

Udine è inoltre lambita, a ovest, dal Canale Ledra-Tagliamento, che è collegato alle due rogge dal Canale di San Gottardo.

Parchi e giardini[modifica | modifica wikitesto]

  • Parchi
    • Parco del Cormôr: sorge lungo l’omonimo torrente, e si sviluppa anche nei comuni di Martignacco, Campoformido e Pozzuolo del Friuli. Il parco comprende due zone, quella a nord vicino alla fiera ha una superficie di 258.765 m², la zona a sud nei pressi del viale Venezia ha una superficie di 66.759 m².
    • Parco del Torre: sorge lungo l’omonimo torrente, e si sviluppa anche nel comune di Remanzacco, si estende su una superficie di 69.478 m².
    • Parco urbano “Moretti” (già “parco Alfredo Foni”): sorge nell’area un tempo occupata dal demolito stadio Moretti nei pressi del viale Venezia si estende su una superficie di 66.900 m².
    • Parco urbano “Ardito Desio”: sorge nei pressi dello Stadio Friuli e occupa una superficie di 28.733 m².
  • Giardini storici
    • Parco della Rimembranza: è uno dei giardini storici della città, costeggia per tutta la lunghezza via Diaz, da viale della Vittoria a viale Trieste occupando una superficie di 17.044 m².
    • Giardino Loris Fortuna: piccolo parco di 5.765 m² a fianco della centrale piazza I Maggio.
    • Area verde Giardin Grande: occupa la parte centrale di piazza I Maggio con una superficie di 19.406 m².
    • Area verde del piazzale del Castello: posto sulla sommità del colle del Castello con una superficie di 4.478 m².
    • Giardini del Torso: sorgono accanto all’omonimo palazzo in via del Sale su una superficie di 1.261 m², sono stati usati in passato per le proiezioni del cinema all’aperto durante l’estate.
    • Giardino Ricasoli: si trova nei pressi di piazza Patriarcato con una superficie di 1.002 m², qui ha trovato posto il monumento equestre dedicato a Vittorio Emanuele II collocato in precedenza in piazza Libertà. È attraversato dalla roggia di Palma.
    • Giardino Giovanni Pascoli: sorge nella zona di via Carducci e via Dante su 992 m².
  • Aree verdi
    • Area verde Ilaria Alpi: parco attrezzato con campo da tennis, campo da basket e giochi per i bambini su 7.523 m² in via Melegnano.
    • Area verde Lord Baden Powell: adiacente al centro storico, attrezzato con giochi per bambini su 4.538 m².
    • Area verde Ambrosoli: sorge nei pressi del Liceo Classico su 5.633 m².
    • Area verde McBride: sorge nei pressi del Palamostre su 9.490 m².
    • Area verde Umberto Saba: sorge in via Joppi su 12.102 m².
    • Area verde Marchiol: sorge in zona Baldasseria su 9.700 m².
    • Area verde Salgari: sorge in via Del Bon su 9.000 m².
    • Area verde Marcello D’Olivo: sorge in viale Afro su 9.228 m².
    • Area verde Cesare Scoccimarro: sorge in zona San Gottardo su 10.860 m².
    • Area verde Giacomo Della Mea: sorge in zona viale dello Sport su 10.620 m².
    • Area verde Robin Hood: sorge in zona Paparotti su 5.500 m².

Altre aree verdi di minori dimensioni sorgono in ogni quartiere cittadino.[20]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante negli anni novanta ci sia stato un progressivo spopolamento del comune di Udine a favore dei comuni del circondario, l’andamento demografico nell’ultimo decennio è comunque positivo grazie all’immigrazione di cittadini stranieri. L’andamento demografico di Udine e del circondario nel suo complesso è quindi in crescita costante. Nel febbraio 2012 Udine ha di nuovo superato i 100.000 abitanti, per poi tornare ai 99.180 del 2019.

Abitanti censiti[21]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Dei 4 capoluoghi di provincia della regione Friuli-Venezia Giulia, al 31 dicembre 2019 Udine ha la seconda più alta percentuale di residenti stranieri: 13.880 presenze ovvero il 14,0% della popolazione totale, superiore alla media regionale del 9,2%.[22][23]

  1. Romania, 2642 (19,0%)
  2. Albania, 1677 (12,1%)
  3. Ucraina, 1187 (8,6%)
  4. Ghana, 761 (5,5%)
  5. Serbia, 628 (4,5%)
  6. Cina, 574 (4,1%)
  7. Nigeria, 560 (4,0%)
  8. Kosovo, 511 (3,7%)
  9. Filippine, 443 (3,2%)
  10. Marocco, 433 (3,1%)

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua friulana e Dialetto veneto udinese.

A Udine, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, la città è inserita nell’ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[24].
La lingua friulana che si parla a Udine rientra fra le varianti appartenenti al friulano centrale[25].
In centro città è presente inoltre un dialetto veneto, l’udinese, tutelato dalla L.R. nr. 5 del 17 febbraio 2010[26][27], eredità dei tempi della dominazione della città da parte della Repubblica di Venezia. Inizialmente diffuso tra le classi agiate e borghesi della città e utilizzato come simbolo dell’alto stato sociale, una volta estintasi la dominazione della Serenissima, l’udinese ha vissuto una fase d’espansione nell’Ottocento e si è diffuso anche a livello popolare grazie alla sua affinità con la lingua italiana. Le testimonianze letterarie del dialetto udinese sono ridotte al minimo, ma va sicuramente ricordato lo scrittore e giornalista udinese Renzo Valente che scrisse una serie di articoli autobiografici sulla vita della città rappresentando (con fine sensibilità e una sottile vena d’umorismo) il modo di parlare e di vivere della borghesia udinese.

Curiosità: il saluto friulano “Mandi” è stato utilizzato dal comico e cabarettista Marco Milano per dare il nome al suo personaggio “Mandi Mandi”, un originale giornalista friulano che si collegava da Udine durante la trasmissione Mai dire Gol[28].

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

A Udine hanno sede la Provincia presso il palazzo Antonini-Belgrado in piazza Patriarcato, alcuni uffici e dipartimenti della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia ospitati presso il nuovo palazzo della Regione in via Sabbadini. La città è sede del comando Brigata alpina “Julia”.

  • Le strutture ospedaliere della città sono:
    • Azienda Ospedaliero-Universitaria “Santa Maria della Misericordia”, dotato di circa 1400 posti letto
    • Istituto di medicina fisica e riabilitazione “Gervasutta”, dotato di circa 100 posti letto
    • Casa di cura Città di Udine, ospedale privato convenzionato con il sistema sanitario regionale
  • Hanno sede a Udine diversi enti, istituzioni e associazioni di vario tipo, tra cui:
    • Società Filologica Friulana[29], principale istituto regionale per lo studio, la valorizzazione e la promozione della lingua e della cultura friulana, riconosciuta dalla Regione autonoma e dal Ministero per i Beni culturali, fondata a Gorizia nel 1919;
    • Associazione Culturale Udine Sipario[30], è un’associazione no profit costituitasi nel 1996 che si occupa dell’organizzazione di numerose e importanti attività culturali cittadine e ha dato costante sostegno alle istituzioni teatrali esistenti sul territorio.
    • Associazione Vicino-Lontano, è un’associazione culturale costituitasi nel 2004, organizza ogni anno il “Premio letterario internazionale Tiziano Terzani“.
    • Centro Internazionale per le Scienze Meccaniche, con sede in piazza Garibaldi presso Palazzo Mangilli-Del Torso, fu istituito nel 1968.
    • Deputazione di Storia Patria per il Friuli, con sede in via Manin, fu istituita nel 1918 al fine di «…raccogliere e pubblicare, per mezzo della stampa, studi, storie, cronache, statuti e documenti diplomatici ed altre carte che siano particolarmente importanti per la storia civile, militare, giuridica, economica ed artistica del Friuli».[31]
    • Ente Friuli nel Mondo, con sede in via del Sale, fu fondato nel 1953 per assistere i friulani all’estero e per coordinare le attività dei Fogolârs Furlans. Esso pubblica un mensile, Friuli nel mondo, che supera le 25.000 copie distribuite in 78 stati. Le attività dell’Ente sono informative, di collegamento e di mantenimento dell’identità friulana soprattutto tra le nuove generazioni.
    • Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, con sede in viale Ungheria, fu istituito nel 1970.

Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]

Udine con la sua provincia si attesta in buone posizioni nelle classifiche sulla qualità della vita stilate dai due maggiori quotidiani economici e da Legambiente.

Anno Qualità della Vita
(Sole 24 Ore)
Qualità della Vita
(Italia Oggi)
[32]
Rapporto
Ecosistema Urbano
(Legambiente)
[33]
2004 11°[34] 17°
2005 16° (- 5)[34] 22° 18°
2006 13° (+ 3)[35] 56° 11°
2007 10° (+ 3)[36] 24° 20°
2008 17° (- 7)[37] 27° 22°
2009 17° (=)[38] 46° 33°
2010 15° (+2)[39] 11° (+35)[40] 30° (+3)[41]
2011 18° (-3)[42] 13° (-2)[43]  (+22)[44]
2012 16° (+2)[45] 13° (+0)[46]  (-1)[47]
2013 29° (-13)[48] ND° (–) 13° (-4)[49]
2014 21° (+8)[50] 14° (-1) 18° (-5)[51]
2015 18° (+3)[52] 17° (-3) 16° (+2)[53]
2016  (=)[54]  (+10) 29° (-13)[55]
2017 10° (-1)[56] 10° (-3) 12° (+17)[57]
2018 24° (-14)
2019 16° (+8)

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La sede della sezione moderna della Biblioteca civica “Vincenzo Joppi”

  • Biblioteca civica Vincenzo Joppi
  • Biblioteche dell’Arcidiocesi di Udine:
    • Arcivescovile, è una biblioteca di tipo storico-conservativo e possiede circa 11.000 volumi
    • Bartoliniana, conta oltre 10.000 volumi
    • del Seminario, biblioteca pubblica specializzata in opere storiche e teologiche, possiede circa 90.000 volumi
  • Biblioteca d’arte dei civici musei, ospita oltre 35.000 volumi, attivata agli inizi degli anni sessanta solo dal 1987 è aperta al pubblico nella sede del Castello di Udine, non effettua prestiti ma solo la consultazione.
  • Biblioteca del Museo friulano di storia naturale, possiede circa 38.000 volumi
  • Biblioteca dell’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, possiede 35.000 volumi
  • Biblioteca della Società filologica friulana “G. I. Ascoli”, ospitata nella sede di Palazzo Mantica in via Manin, sono conservati circa 20.000 volumi divisi nelle sezioni: generale, ladino dolomitico, romancio, catalano, Venezia Giulia, lingua e cultura friulana. La biblioteca svolge sia il servizio di consultazione che di prestito.

La sede del liceo classico Jacopo Stellini in piazza I Maggio con all’orizzonte le Alpi Giulie

Il liceo artistico Sello, sull’altro lato della piazza

  • Biblioteca del liceo classico Jacopo Stellini
  • Biblioteche dell’Università degli Studi di Udine, sono attive le seguenti biblioteche:
    • Scienze
    • Economia e Giurisprudenza
    • Medicina
    • Area Cotonificio
    • Studi umanistici
    • Centro per la formazione e la didattica
  • Mediateca “Mario Quargnolo”, aperta al pubblico nel 2009 è ospitata presso la struttura del cinema multisala Visionario gestita dal Centro Espressioni Cinematografiche, possiede attualmente 2.500 volumi e circa 3.000 DVD.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti in città 21 scuole primarie suddivise in quattro circoli scolastici, 8 scuole secondarie, 11 istituti d’istruzione superiore tra i quali il Liceo Classico Jacopo Stellini, dal 1981 inoltre vi è la possibilità di frequentare il Conservatorio statale di Musica Jacopo Tomadini. L’ISIS Arturo Malignani di Udine è tra le prime scuole in Italia che forniscono un’eccellente preparazione nel campo dell’aerotecnica, l’ex comandante delle Frecce Tricolori Marco Lant ha frequentato questo istituto, da qui anche la notorietà della scuola. L’ISIS ha in dotazione strumentazioni donate dalle industrie per formare adeguatamente gli studenti, inoltre nell’hangar sono presenti velivoli tra cui il North American F-86 Sabre e l’Aermacchi MB-326, altri costruiti dagli stessi studenti. Nel Liceo Scientifico Giovanni Marinelli ha studiato il Premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia. L’istituto tecnico (ex commerciale) Antonio Zanon,fondato nel 1866, ad opera del commissario regio Quintino Sella;Tra gli insegnanti ricordiamo Giovanni Marinelli, geografo che dalla cattedra dello Zanon passò all’insegnamento universitario, lo scrittore Carlo Sgorlon; tra gli allievi Bonaldo Stringher, governatore della Banca d’Italia, e lo scienziato Arturo Malignani.[58]. Alle suddette scuole pubbliche si affiancano alcuni istituti privati soprattutto nell’ambito delle scuole dell’infanzia.

Aermacchi MB-326 nell’hangar dell’ISIS A. Malignani

Università[modifica | modifica wikitesto]

Targa in friulano all’ingresso di Palazzo Florio, sede del Rettorato

L’Università degli studi di Udine è stata fondata nel 1978 nell’ambito degli interventi per la ricostruzione del Friuli in seguito al terremoto del 1976.

L’istituzione dell’università, in particolare delle facoltà di medicina e di magistero, era stata richiesta fin dagli anni cinquanta: il Comitato per l’università friulana, presieduto da Tarcisio Petracco, aveva raccolto 125.000 firme a favore della fondazione dell’ateneo.

Ha tra i suoi obiettivi, oltre alla ricerca e alla formazione, comuni a tutti gli atenei, anche quello di “contribuire al progresso civile, sociale ed economico del Friuli e di divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originari della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli”[59].

L’università ha promosso la costituzione di diverse istituzioni:

I progetti d’impresa presentati dall’ateneo hanno inoltre vinto il “Premio nazionale dell’innovazione” nel 20032004 e 2006.

Nel 2004 ha visto la luce, su spinta dei docenti laureatisi alla Scuola normale superiore di Pisa, la Scuola superiore dell’università di Udine, l’istituto d’eccellenza dell’ateneo friulano.

Nel 2014 viene fondata l’Accademia di Belle Arti di Udine G.B. Tiepolo. L’Accademia offre vari corsi quali Arti Visive, Comunicazione Web, Design, corsi di Lingua Italiana e corsi di alta specializzazione in Tatuaggio Artistico.[63]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo. Affresco, particolare di una scena biblica, Giacobbe

Media[modifica | modifica wikitesto]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

Quotidiani:

Periodici:

  • Il Friuli;
  • La Vita Cattolica;
  • La bancarella.

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Redazioni di Udine:

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Questi sono gli enti e le associazioni teatrali e cinematografici principali della città (per quanto riguarda gli edifici si veda la sezione Monumenti e luoghi d’interesse/Teatri):

  • CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli-Venezia Giulia
  • Teatro Club Udine
  • Civica accademia d’arte drammatica Nico Pepe
  • Ente regionale teatrale del Friuli-Venezia Giulia
  • Associazione teatrale friulana
  • CEC – Centro Espressioni Cinematografiche (Cinema Visionario e Cinema Centrale)[65]

Il teatro Club di Udine organizza dal 1971 il Palio Teatrale Studentesco Città di Udine, che vede come attori da 40 anni gli studenti delle scuole superiori di Udine.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2000 grazie all’opera della FVG film commission si sono realizzate diverse produzioni cinematografiche che hanno avuto come location la città, tra queste: La ragazza del lagoCome Dio comandaRiparo-Anis tra di noi di Marco Simon Puccioni.

Dal 1999 Udine è la sede del Far East Film Festival, un’importante rassegna cinematografica sul cinema del lontano Oriente.

Cucina udinese[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina friulana.

Il piatto più caratteristico della cucina udinese, il frico con le patate, offerto in un’osteria

La cucina friulana è caratterizzata da piatti sostanziosi come la polenta, il frico, le minestre e i minestroni, i prodotti dalla macellazione del maiale, la brovada e il musetto, le frittate, soprattutto con le erbe del territorio, la selvaggina, generalmente accompagnati da vino bianco (taj di blanc) o rosso (taj di neri).

Recentemente[Quando? Fonti?] data la vicinanza e la facilità con cui si può raggiungere la Slovenia (mezz’ora da Udine) si sono introdotti nella cucina locale piatti della tradizione slava, in particolare il gulasch e i ćevapčići, accompagnati da polenta, e infine prodotti del territorio quali il prosciutto di San Daniele, la trota e gli asparagi. Relativa l’influenza della cucina goriziana (patate in tecia). Marginale, invece, l’influenza della cucina triestina su quella udinese, sopravvissuta quasi esclusivamente nell’offerta della jota e dei bolliti (cragno e porcina).

Importante la produzione di formaggi, in particolare del Montasio (detto in passato latteria), ingrediente principale del frico, e dei salumi, fra i quali il prosciutto di San Daniele, il salame, la soppressa, il lardo, la lingua, il prosciutto cotto nel pane. Il pane ha la caratteristica forma del doppio cornetto. I piatti della cucina udinese si trovano nelle sopravvissute osterie udinesi.

Gubana

Strucchi

Fra i dolci, tipici sono la gubana e gli strucchi, i crostoli durante il periodo del carnevale e le favette fra i Dolci dei morti.

I principali vini della produzione locale sono, fra i grandi bianchi friulani, il Friulano, il Pinot, il Picolit, il Ramandolo, il Verduzzo, la Ribolla, e fra i rossi, il Merlot, il Cabernet, il Refosco. Notevole anche l’offerta delle grappe.

La cucina udinese, oltre che nelle osterie e nelle trattorie della cinta cittadina, si può trovare nelle sagre. In Borgo Grazzano, è tipica la sagra delle rane (crots). Da diversi anni Friuli Doc è un’importante vetrina dedicata alla cucina locale. Alcune pietanze vengono preparate in occasione di ricorrenze particolari. È il caso della trippa, preparata in brodo o in umido (vigilia di Natale), l’aringa con la cipolla il mercoledì delle ceneri, il vin brulè il giorno dell’Epifania.

La polenta[modifica | modifica wikitesto]

(FUR)«Polente e so sûr» (IT)«Polenta e poi ancora polenta»
(detto popolare)

Un capitolo a parte merita la polenta, piatto principale della dieta delle famiglie più povere dei friulani e degli udinesi per almeno cento anni, dalla metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale.

L’inchiesta Jacini sulle condizioni di vita della popolazione agricola italiana (18811886) riconosce come la polenta di granturco al momento dell’unificazione fosse l’unico alimento accessibile per la maggior parte delle famiglie friulane contadine. La grande prevalenza dell’uso del granturco sugli altri alimenti originava dalla distruzione dei raccolti delle patate a causa del fungo peronospora intorno al 1850 e dell’infezione della fillossera per la vite, oltre che dalla generale crisi agraria. La dieta povera a base di polenta poteva causare la pellagra per avitaminosi. Preparata nella cjalderie (paiolo) di rame sul fogolâr (caminetto), la farina di granturco cotta nell’acqua faceva da colazione, pranzo e cena per le famiglie di contadini. La polenta, a differenza della pasta, non si presta a molte varianti nella cucina. Laddove la pasta può essere lessata e condita, ma anche riempita, oppure fatta al forno in forma di pasticcio, aggiunta alle minestre, e persino aggiunta alla frittata, la polenta è poco versatile, e può essere servita solo cotta nel paiolo o al massimo pasticciata, ovvero preparata a strati con ragù o funghi. Con il mutamento delle condizioni di vita della popolazione e l’accesso della donna nel mondo del lavoro è diventata una pietanza assai più limitata nel consumo per via dei tempi di cottura necessari che consistono in almeno 45 minuti. Sostituita dal pane e dalla pasta, è diventata soprattutto un accompagnamento per gli spezzatini, i gulasch e i piatti di selvaggina, in sostanza un piatto invernale e persino di festa, oppure viene servita a fette nelle sagre, sempre con diversi accompagnamenti.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Manifestazioni del ciclo Udine porta a Oriente:
    • Calendidonna (marzo), festival delle lettere, arti e scienze al femminile.
    • Far East Film Festival (aprile), dal 1997 Udine ospita una delle più importanti vetrine mondiali dedicate alla cinematografia asiatica. Organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche, si svolge ogni anno tra aprile e maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e nelle sale del cinema Visionario.
    • Vicino/Lontano – Premio Terzani (maggio), manifestazione culturale sul tema delle identità e delle differenze che si svolge dal 2005 dal giovedì alla domenica con dibattiti e conferenze tematiche che vedono la partecipazione di filosofi, scrittori, giornalisti e studiosi. Durante la manifestazione nella serata del sabato al Teatro Giovanni da Udine viene assegnato il Premio letterario internazionale intitolato al giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Gli incontri, nelle prime edizioni si sono svolti presso la chiesa sconsacrata di San Francesco e all’ex mercato del pesce, nel 2008 si sono concentrati nella zona di piazza Libertà: nella sala Ajace della loggia e in un tendone appositamente allestito sullo sterrato della piazza.
  • Palio Teatrale Studentesco (aprile) è una rassegna teatrale che vede impegnati ogni anno da oltre 40 anni gli studenti delle scuole superiori di Udine.
  • Maratonina Città di Udine (settembre)
  • Festival internazionale di chitarra (giugno), si svolge nel salone del Parlamento al Castello
  • Free Cormor Rock (giugno), rassegna musicale e sportiva che si tiene presso il parco del Cormor
  • Udine Pedala (giugno), è una pedalata non competitiva che si tiene annualmente ed è aperta a tutti. La manifestazione è particolarmente famosa per essere entrata per ben due volte nel guinness dei primati con il record di partecipanti, la prima volta nel 1999 in cui alla partenza si presentarono 33.000 iscritti. L’anno successivo, nel 2000, presero parte alla gara 48.015 persone battendo così il precedente record.[66] Nel 2006 ha cambiato denominazione in UdinBike.
  • Udinestate (giugno-agosto)
  • Udin&Jazz (giugno), rassegna musicale giunta alla diciottesima edizione (2008) cui hanno preso parte artisti quali Archie SheppPat MethenyRobert FrippB.B. KingEqualityQuintorigoDionne Warwick.
  • Rally del Friuli e delle alpi orientali (agosto)
  • Friuli doc (settembre), è una rassegna enogastronomica che si tiene dal 1995 nelle principali piazze e vie del centro storico cittadino in cui vengono allestiti stand e punti di ristoro. La manifestazione si svolge nell’arco di quattro giorni, dal giovedì alla domenica ed ha come motto vini, vivande, vicende, vedute. L’edizione che ha sinora avuto più successo (2007) ha visto la presenza di oltre un milione e duecentomila visitatori.
  • Udine grazie alla presenza dello Stadio Friuli ospita spesso importanti manifestazioni musicali a livello nazionale ed internazionale, nell’estate 2009 si sono tenuti 3 importanti concerti che hanno visto la presenza di circa 120.000 spettatori[67].
  • HomePage Festival, festival musicale annuale
  • Bianco&Nero
  • Conoscenza in Festa

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ha un’estensione di 55,81 km² e ha un’altitudine di 113 m s.l.m..

  • Patto per il Sistema Urbano Udinese
    Il 30 gennaio 2009 è stato sottoscritto a Udine il patto per il Sistema Urbano Udinese[68] tra i Comuni di Udine, Campoformido, Martignacco, Tavagnacco, Pasian di Prato, Pradamano, Tricesimo, Pozzuolo del Friuli, Pavia di Udine, Remanzacco, Pagnacco e Povoletto, con l’obiettivo di promuovere la cooperazione a livello sovracomunale nell’ambito dei settori dell’ambiente, mobilità e pianificazione.

Località[modifica | modifica wikitesto]

Da quando esistono le circoscrizioni le località sono considerate come quartieri cittadini. Alcune di esse sono periferiche al centro storico, come Cussignacco, Laipacco, Paparotti, Paderno, altre sono appena fuori, come Chiavris, una zona circostante ad una rotatoria inserita in piena città, per la quale oramai il termine località è del tutto fuorviante. In generale sono ancora poche le località non conurbate alla città, e sono ancora di meno quelle che conservano una definita identità di paese. Tra queste possiamo ricordare Beivars, Godia, che si trova a circa 6 km a nord-est dal centro cittadino, e San Bernardo che è situata anch’essa nell’estrema periferia nord-orientale del comune udinese e lambisce i confini dei comuni di Reana del Rojale e Povoletto.

I principali quartieri:

  • Baldasseria, Beivârs, Casali Sartori, Chiavris, Cormôr, Cussignacco, Gervasutta, Godia, Laipacco, Molin Nuovo, Paderno, Paparotti, Rizzi, San Bernardo, San Domenico, San Gottardo, Sant’Osvaldo, San Paolo, San Rocco, Sant’Ulderico, Vât, Villaggio del Sole.

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Udine è amministrativamente suddivisa in sette circoscrizioni che comprendono quartieri cittadini. Fino al 2008 erano dotate di propri organi amministrativi ad elezione diretta, con l’entrata in vigore della nuova legge finanziaria questi organi rappresentativi sono stati soppressi e sostituiti da un consigliere comunale che funge da rappresentante circoscrizionale.

Circoscrizioni del Comune di Udine
Circoscr. Denominazione Zone km² Nr. abitanti[69] Nr. stranieri Strutture comunali
1 Udine centro centro storico 2,98 19.437 3.019 1 biblioteca
2 RizziSan DomenicoCormorSan Rocco nord-ovest e ovest: v.le Venezia-S. Rocco, Cormor, centro studi, S. Domenico, Villaggio del Sole, Rizzi-Università-Stadio 10,23 21.169 2.507 2 biblioteche, 1 ambulatorio, 1 centro di aggregazione
3 LaipaccoSan Gottardo estS. Gottardo, Riccardo Di Giusto-via Cividale, via del Bon-Laipacco 9,88 14.637 1.673 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio, 1 centro di aggregazione
4 Udine sud sud: stazione FS, Viale Palmanova-Baldasseria, Gervasutta-Partidor 6,18 9.454 1.349 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
5 Cussignacco Cussignacco-Paparotti 7,58 5.446 693 1 biblioteca, 1 ambulatorio
6 San PaoloSant’Osvaldo sud-ovest: S. Osvaldo-via Pozzuolo-via Lumignacco 4,23 5.527 747 1 biblioteca, 1 ambulatorio, 1 consultorio
7 ChiavrisPaderno nord: ospedale, Chiavris, Paderno, v.le Vat, Parco Nord-Molin Nuovo, Godia, Beivars 15,70 23.401 2.168 1 biblioteca, 1 ambulatorio

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

A Udine sono presenti 7 borghi storici rientranti nell’area delimitata dalle antiche mura medievali oggi facenti parte del centro storico e quindi della 1 circoscrizione, inoltre si aggiungono alcune contrade storiche al di fuori delle mura come il quartiere di Cussignacco. Attraverso il comitato dei borghi storici vengono organizzate feste e manifestazioni culturali in ogni borgo cittadino. I borghi sono:

  • Borgo Aquileia
  • Borgo Gemona
  • Borgo Grazzano
  • Borgo Poscolle
  • Borgo Pracchiuso
  • Borgo San Lazzaro
  • Borgo Villalta

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Udine è al primo posto tra i quattro comuni capoluogo della regione per reddito imponibile medio ai fini Irpef (dati 2010).[70][71] Le attività economiche peculiari del capoluogo friulano sono legate principalmente alla sua funzione amministrativa e culturale essendo sede di Provincia, Regione, ospedali, banche, scuole, università e vari enti e associazioni. Di grande importanza anche il ruolo del commercio che ha sempre caratterizzato Udine come città emporiale punto di riferimento per tutto il Friuli, di contro è andata via via perdendo il ruolo di città industriale, sono stati infatti chiusi i grandi stabilimenti soprattutto nel settore siderurgico ed alimentare, ad essi si sono sostituiti piccoli e medi insediamenti che hanno trovato spazi adeguati nella cosiddetta ZIU ovvero la Zona Industriale Udinese, presente a sud della città.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

All’industria pesante oggi in fase di generale declino, si è sostituito con successo il modello dell’azienda manifatturiera medio-piccola, a struttura generalmente familiare, derivante dall’esperienza dell’artigianato. Le industrie siderurgiche, un tempo presenti nel capoluogo friulano (acciaierie BertoliSAFAU) si sono trasferite nell’hinterland udinese (ABS di Cargnacco) oppure lontano dal capoluogo (come Pittini di Osoppo). Hanno cessato la loro attività anche importanti stabilimenti dell’industria alimentare come la Birra Moretti e la sede di imbottigliamento della Coca-Cola.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

I grandi stabilimenti industriali sono stati sostituiti da una fitta rete di distribuzione commerciale di dimensioni medio-grandi concentrata specialmente a nord della città, sulla cosiddetta Tresemane o strada degli acquisti. Il settore terziario, soprattutto nell’hinterland udinese, ha raggiunto un grande peso economico e rappresenta circa 2/3 dell’occupazione totale. Sono presenti numerosi insediamenti della grande distribuzione organizzata e specializzata, nel territorio comunale sorgono 2 parchi commerciali e 3 ipermercati, nei vicini comuni dell’hinterland, esistono invece 5 centri commerciali (Martignacco, Pradamano, Tavagnacco, Cassacco e Basiliano) e 7 ipermercati. Sono presenti inoltre 2 grandi complessi cinematografici, i cosiddetti multiplex, rispettivamente con 2.500 posti in 12 sale e 2.122 posti in 11 sale. Nel centro cittadino opera un circuito di 5 sale ospitate in due cinema multisala con un totale di 722 posti.

Di una certa importanza anche il quartiere fieristico di UdineFiere[72], sorto nell’area che ospitava l’ottocentesco Cotonificio Udinese presso Torreano nel confinante comune di Martignacco. Il complesso occupa una superficie di 240.000 m² ed è dotato di 9 padiglioni che con le aree esterne offrono un’area espositiva di 31.000 m². Vi si svolgono una decina di eventi annuali tra cui il salone internazionale della sedia e la fiera Casa moderna[73]. Nel 2006 in seguito alla fusione con la fiera di Gorizia si è costituita la Udine e Gorizia Fiere spa, nel complesso il polo fieristico conta su circa 500.000 visitatori annui.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Essendo Udine una città situata in prossimità dei confini con Austria e Slovenia è interessata dal passaggio di strade internazionali. Fra le principali si ricordano:

La città è dotata di due tangenziali:

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Udine è la più importante stazione della regione Friuli-Venezia Giulia per numero annuale di passeggeri ed è capolinea di cinque linee ferroviarie:

Esistevano in precedenza progetti di collegamento con Majano di cui rimangono tuttora delle tracce come il viadotto che passa sopra il Cormor nei pressi di Pagnacco, un viadotto in rovina che doveva passare sopra viale Vat e il terrapieno che segue il percorso dalla periferia di Udine fino a Pagnacco. Altro progetto era la ferrovia Udine-Portogruaro il cui tratto comincia a Lestizza e termina nei pressi di Teglio Veneto; l’intero percorso ora è utilizzato come strada provinciale denominata SP 95.

Nel piazzale antistante la stazione ferroviaria è presente la fermata del bus ÖBB Intercity per Villaco e Klagenfurt.

Dall’8 giugno 2008, nel territorio comunale è presente una fermata ferroviaria situata nella zona orientale lungo la Udine – Cividale, la quale è denominata San Gottardo ed è a servizio dell’omonima frazione.

La città è dotata anche di altri impianti ferroviari, non aperti al servizio viaggiatori: il Posto di Movimento Vat, situato alla diramazione tra la ferrovia Pontebbana e la linea di cintura di Udine, e Udine Parco, sulla ferrovia Udine-Trieste.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’automobile, con una media di 64 auto private ogni 100 abitanti.[74].

Il traffico urbano, specie negli ultimi anni, è molto consistente, spesso critico nelle zone del centro come via Poscolle, via del Gelso, via Zanon o nei dintorni come viale Leonardo da Vinci, viale Cadore, piazzale Osoppo (la zona più inquinata dalle polveri sottili), viale della Vittoria, viale Palmanova e via Martignacco[senza fonte]. Nonostante questo, Udine è una tra le poche città capoluogo italiane a non aver superato nel 2012 la soglia limite di polveri sottili in un anno previste dal decreto legislativo 155/2010 (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3)[75].

Il principale mezzo pubblico è l’autobus, che risulta essere molto utilizzato[senza fonte]. La Società Autoservizi Friuli-Venezia Giulia (SAF) gestisce il trasporto urbano. Sono attive 11 linee urbane, più altre linee speciali istituite nel periodo scolastico. Secondo lo studio divulgato da un’associazione ambientalista, nel 2012 Udine risultava la città italiana con il minor impatto ambientale dei mezzi pubblici[74].

Fra il 1887 e il 1952 a Udine era attiva una rete tranviaria, elettrificata nel 1908, a scartamento metrico; un tratto di essa era comune alle tranvie Udine-San Daniele e Udine-Tarcento, che avevano quale principale terminal urbano la scomparsa stazione di Udine Porta Gemona.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

La città è raggiungibile con l’aereo dall’aeroporto del Friuli-Venezia Giulia detto anche aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari, altro aeroporto è l’aeroporto di Udine-Campoformido che è aperto al solo traffico turistico e sportivo. A pochi chilometri da Udine è presente anche l’aeroporto militare di Rivolto sede delle Frecce Tricolori.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Udine.

Consolati[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Fonte: Comune di Udine – ufficio gemellaggi

Città amiche[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Squadre minori udinesi – quartiere – campionato 2013-14[Sono tutte enciclopediche? Fonti? ]

Nel femminile la Libertas Sporting Club Udine gioca in serie A-2 da 9 stagioni.

  • Rugby: l’Udine RFC milita in serie A (realmente A-2 essendo presente un campionato superiore chiamato Super-10)
  • Pallavolo: sia la squadra maschile che quella femminile disputano il campionato di B-1
  • Football americano: in A-2 ci sono i Draghi Udine
  • Pallamano: in serie A, dalla stagione 2008-09, milita la squadra femminile di pallamano del CUS Udine, l’Atomat, in serie B militava la squadra maschile di pallamano della Pallamano Malignani. La Campoformido Pallamano con 3 squadre; due femminili Under 16 e 18 e una squadra maschile di amatori.
  • Tennis Club Udinese.
  • Scuderia Friuli scuderia automobilistica del ACI Udine[76]
  • Scherma ASU: Associazione Sportiva Udinese, nata nel 1875 come Società di Ginnastica e Scherma. La sezione scherma ha contribuito a formare numerosi atleti, maestri e commissari tecnici di fama internazionale, come Dorina VaccaroniMargherita Granbassi e Andrea Magro. La squadra di calcio dell’ASU vinse nel 1896 il Primo campionato Nazionale del gioco del calcio, mai riconosciuto in quanto la Federazione Italiana Football venne creata solo nel 1898.[77]
  • Scherma storica: Sala d’Arme Achille Marozzo
  • Atletica leggera: Atletica Malignani Libertas Udine

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 giugno 1983 la città vede l’arrivo della tappa finale del 66º Giro d’Italia, vinto da Giuseppe Saronni. Nel mese di giugno del 1990 Udine ospita 3 incontri del Girone E dei mondiali di calcio di Italia ’90.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]